Scrivo da un internet caffè a Phuket, in Tailandia. Che ci faccio in Tailandia? Beh, facciamo un passo alla volta, visto che da quando ho scritto il mio precedente articolo, alla fine del mese di gennaio, mi è successo di tutto! Dalle cose piacevoli, quali la visita di amiche ed amici, alle tragedie informatiche (il computer portatile su cui lavoravo ha ceduto prima del mio cervello – una ulteriore rivalsa dell’uomo sulla macchina – lasciandomi senza buona parte del lavoro fatto negli ultimi mesi – una rivalsa della macchina sull’uomo). Nel precedente articolo avevo accennato ad una amica italiana che si trovava a viaggiare per l’Asia. Beh, ha soggiornato a Bali per qualche giorno, e con lei sono arrivati anche due simpaticissimi ragazzuoli nientepopòdimeno che parte del team Ducati (la moto che corre in GP, per intenderci, quelli che su Internet sono gentilissimi, esendo e-ducati – questa è una battuta difficilissima, fatemi sapere se l’avete capita). In compagnia di questo gruppetto di simpatici ragazzuoli ci siamo imbattuti in fantozzianiche avventure in giro per l’isola, compresa una lunghissima camminata a piedi nudi per la giungla, con quadruplo guado di torrente di fango, alla ricerca delle cascate nascoste. Naturalmente aver trascurato il lavoro per qualche giorno mi ha portato ad affrontare, dopo la partenza degli ospiti, un tour de force di 26 ore di lavoro al giorno. Ma questa mia fatica informatica non è durata molto, in quanto, nel giro di qualche giorno è arrivata a farmi visita la bellissima amica che avete visto in foto nel precedente articolo. Altra distrazione, altro accumularsi di lavoro, che è comunque stato sempre carico di piacevoli soddisfazioni ed opportunità. Problematiche lavorative a parte, e dimenticando che ho passato un ulteriore San Valentino senza la donna che coprirà il ruolo di “madre dei miei figli” al mio fianco, il mese di febbraio si è concluso in buona armonia, ricco di opportunità nel campo del lavoro e di nuove conoscenze che, se faranno il corso che devono, potranno essere degne di citazione in questo b-log in un prossimo futuro. Dopo la partenza dell’amica di cui sopra, ho cominciato a lavorare così tanto che il computer non ha retto. Sono riuscito a sfornare dell’ottimo codice, tanto da sorprendere me stesso, e abbiamo pubblicato il sito della società
www.be-barefoot.com, dopodichè il computer ha sofferto un trauma psico-emotivo che lo ha portato alla demenza totale, con conseguente irreversibile perdita di dati. Le cause sono forse da ricercare nella complessità dei progrmmi che ho scritto, o dall’eccessiva temperatura dei miei polpastrelli sulla tastiera. Tant’è che molti dati e tutte le foto che avevo sul PC, fatte da dopo ottobre 2005, sono andate perdute. Poco male, ne farò delle altre... Abbastanza nervoso, ma senza demordere, ho messo in piedi un altro computer e, iniziando una nuova vita infotmatica, ho atteso l’arrivo del mese di Marzo (che è iniziato con la melodia delle mie imprecazioni rivolte al dio dei Bit e dei Byte, ed al santo dei backup!). A seguito del trauma ho avuto modo di prendere la vita da un altro punto di vista: superare lo shock della pardita di dati non è facile e richiede attività psicologiche particolari, e molto amore veso se stessi. Ed ecco che mi sono rimesso a dieta, con ottimi risultati (economici), ed ho avuto modo di organizzare – per ragioni burocratiche – questo PIACEVOLE viaggio a Phuket, proprio dove mi trovo adesso. Essendo passati sei mesi dall’ultima volta che ero uscito da Bali, devo dire che non mi è per nulla dispiaciuto “staccare” anche se solo per qualche giorno. Qui ho avuto anche modo di incontrare una amica giapponese con cui mi sentivo da tempo per telefono e via email. Incontro piacevole, che mi ha permesso di capire qualche cosa in più sulla cultura nipponica. Un buon aiuto in preparazione alla mia visita di affari a Tokio che avverrà uno dei prossimi mesi. Ma non di solo Giappone è fatta questa mia permanenza in territorio tailandese: ho pranzato poco fa in un ristorante pizzeria completamente Veronese! Veneti non solo il cuoco ed il pizzaiolo, ma pure tutta la clientela! Mi ha fatto un po’ di impressione, in Tailandia, sentire un brusio tutto in dialetto veneto, farcito di colorite e fantasiose bestemmie che distinguono il nord-est italiano nel mondo intero. E quale mai sarà l’argomento discusso per la maggiore, da questa IMMENSA quantità di turisti italiani – maschi – in vacanza in queste zone? Ma è lo stesso argomento trattato in ogni bacaro a Venezia! Certo, questo posto deve sembrare loro il paradiso in terra: “altro che est europeo, dicono con fare esperto”. E più mi guardo intorno, più mi chiedo come potrei dargli torto...